domenica 6 maggio 2018

Risalendo il Lamone, da Sant'Alberto verso sud

Un itinerario fra presente e passato.



Oggi, temendo il temporale annunciato (e non pervenuto), ci siamo rassegnati a ripercorrere strade note non lontane da casa.  Tragitto: Ravenna, S.Alberto, Savarna, Grattacoppa, Mezzano, Santerno, Piangipane, Ravenna. Totale 51 km..


Quella che si annunciava una escursione noiosa si è trasformata però in qualcosa di più impegnativo. 
Per le gambe di Cavallo, innanzitutto, messe a dura prova dal forte vento. 
Ma anche per la mia curiosità, stimolata dall'aver incontrato, a ridosso di Sant'Alberto, la via "argine sinistro Lamone abbandonato", ben distante dall'attuale corso di quel fiume. 
Ovviamente non ci siamo fatti sfuggire l'occasione e da quel momento è sul Lamone che ci siamo concentrati. Innanzitutto percorrendone il tratto di vecchio argine, oggi trasformato in gradevole viale alberato, con tanto di panchine.

              

A destra, in lontananza, si vede il terrapieno del Reno che fa da sfondo alla pianura, allontanandosi gradatamente da noi. Sulla sinistra è tuttora ben visibile l'avvallamento del vecchio fiume. 
Il breve viale confluisce sulla provinciale che a sua volta scorre su un terrapieno e attraversa una  campagna rigogliosa, splendente di colori primaverili, in cui affiorano ruderi testimoni di un passato importante.


Puntualmente, lasciata la provinciale per entrare nel centro di Savarna,  abbiamo incrociato il fiume, subito fuori da Grattacoppa. Paese, quest'ultimo, noto ai ravennati principalmente per la "Cangina", il circolo PD che attrae molti più visitatori per le serate gastronomiche che per le iniziative politiche fiume.

        
...E siamo sull'argine!

E'  un percorso parzialmente attrezzato, che già abbiamo  visitato e descritto a monte di Mezzano; il tratto che esploriamo oggi appare più gradevole, verde, in parte anche ombreggiato, di quelli che conoscevamo. Sicuramente il giudizio è influenzato dalla temperatura mite e dal vento forte favorevole in questo tratto: un aiuto a superare le irregolarità dell'argine. 

Alcune centinaia di metri si percorrono in golena per passare sotto la ferrovia; in altri tratti si potrebbe scendere dall'argine e percorrere una carraia più ampia che scorre a destra. Tutte opportunità da analizzare per variare il percorso se si vorrà rendere questo itinerario, come ipotizzato, un importante collegamento naturalistico ciclabile che colleghi Ravenna a Firenze. 
Bell'idea, ma c'è ancora tanto da fare, a partire dalla sistemazione del fondo sugli argini: gli attuali stretti sentieri sono pericolosi per chi è meno esperto, inadatti quindi ad una fruizione ampia!




Dopo Mezzano abbiamo lasciato l'argine, per spostarci dall'altro lato del fiume, dove incontriamo altri edifici affascinanti nel loro abbandono.
Ora siamo su strade asfaltate non degne di nota particolare. Ma il fiume  continua a seguirci, a destra, fino a Santerno, richiamando pensieri sul suo ruolo, evidentemente mutato nel tempo. 
Pensieri che ho pensato di approfondire al rientro, scoprendo che per chi vuole documentarsi c'è solo l'imbarazzo della scelta. 
Un esempio? Nel sito del comune di Alfonsine esiste una ricca documentazione di mappe storiche  che illustrano l'evoluzione del territorio grazie alla presenza dei fiumi, e del Lamone in particolare.
Agevole scoprire come era  questo lembo di Romagna attorno al 1600, e accertarsi che il Lamone entrava nel Primaro - Reno proprio a Sant'Alberto!


Oppure, andando ancora più indietro nel tempo, come  fossero molte meno di ora le terre asciutte da queste parti un paio di millenni prima: un arcipelago di isole verso cui confluivano disordinatamente le acque appenniniche, mescolandosi con quelle del Po.





Di acqua ne è passata sotto i ponti in Romagna e dintorni!

Sto diventando nostalgico e se trovo riferimenti alle mie terre di origine, come nelle mappe di oggi in cui è presente anche "la Molinella", mi viene voglia di parlarne, mentre corriamo, anche con Cavallo Blu!
Ma mi sembra che il mio compagno di avventure sia un ascoltatore poco interessato!







Nessun commento:

Posta un commento