sabato 12 maggio 2018

Una piadina alla Fratta e poi ... Polenta!


Giorno 1 

Se vi trovate dalle parti della Fratta e amate piadina o crescioni una sosta è d'obbligo al chiosco  nei pressi delle terme. Se poi vi siete portati un costume e desiderate due ore di relax totale le  terme sono a due passi!
Fratta Terme, come la vicina Bertinoro, sono generose di piccoli piaceri che meritano una visita.

Noi però, oggi, abbiamo un obiettivo diverso: misurarci con qualche salita nuova ed esplorare il territorio attorno a Bertinoro.

Un giro non lungo, poco più di trenta km, ma atteso da tempo perché ci consente di misurarci con l'ascesa a Polenta, che spesso abbiamo sentito ricordare da amici ciclisti.
Percorso fatto: San Leonardo, Forlimpopoli, Fratta Terme, Polenta, Colinello, Bertinoro, Forlimpopoli, San Leonardo ( rosso nella mappa).





San Leonardo in Schiova è l'ultimo piccolo centro prima di Forlimpopoli, arrivando da San Pietro in Vincoli, lo scegliamo per parcheggiare ed evitare le complicazioni dell'ingresso a Forlimpopoli in auto.

Di lì in poi si va bene, fuori dal traffico impegnativo.
Attraversato Bertinoro saliamo verso la Fratta da una strada inconsueta, la via Ausa vecchia, strada poco trafficata e con la bella vista del colle di Bertinoro da una diversa prospettiva.
Superata la Fratta, proseguiamo per Polenta affrontando una salita alla nostra portata. Più che una strada è un vigneto, viti ordinate ovunque.


Pregustiamo un arrivo a Polenta in pieno relax, Cavallo si immagina già carico di gloria gratuita, ma presto resta deluso. La salita comincia a mordere e fa caldo. Cavallo, muto, respira faticosamente.

Non voglio urtare la sua sensibilità, propongo una fermata per fare foto. Si rianima.

Ripartiamo (il tratto di salita veramente dura è breve).


Credo che in altra giornata Cavallo ce la potrebbe fare anche senza soste, ma oggi meglio di no: una sfida aperta per il futuro!
Eccoci a  Polenta
Poche cose ma significative: una piccola chiesa che guarda silenziosa la valle verde, memorie colte, Carducci, Dante, tanta pace. Un'oasi di pace che merita la fatica nostra e dei tanti ciclisti per arrivare quassù.



Come spesso ci accade, il programma di oggi è cambiato strada facendo: il nostro obiettivo era un percorso ad anello che da Fratta Terme si spingesse oltre e più in alto, passando per Polenta al ritorno. Ma evidentemente non ho prese tutte le direzioni giuste, e qualcosa non torna. Decidiamo di rientrare rinunciano a ripassare dalla Fratta e al crescione che pregustavamo.  Puntiamo a Bertinoro, passando da Collinello.


Sarà che ho iniziato questo racconto parlando di piadina, sarà che è tutto il pomeriggio che parliamo di polenta, mi sembra logico continuare con citazioni gastronomiche, pubblicando una foto del mitico "Luis", ristorante veracemente romagnolo, dalla cui terrazza, a Colinello, è bello gustarsi un piatto di tagliatelle assieme allo spettacolo della pianura romagnola fino al mare.
Ma Collinello, in discesa, passa in fretta. Anche Bertinoro. E siamo subito giù, alla macchina, verso casa.
Bilancio: tragitto breve ma stimolante, occorre tornare per completare l'opera e perché, comunque, qui attorno di belle strade da percorrere ce ne sono tante!

Giorno 2

(Verde nella mappa)
Siamo tornati, questa volta in auto fino al parcheggio delle terme. Mi sono documentato e, presa la via per Polenta, dopo poco svoltiamo a destra per via Loreta.
Ci troviamo subito in un fondovalle, la strada è quasi pianeggiante, sulla destra la folta vegetazione attorno al letto del torrente. Anche qui molta pace, la vite lascia spazio ad altre colture. E poi ville nascoste dalla vegetazione e ... cavalli, cavalli fortunati, ospitati in hotel a cinque stelle.


               
Proseguiamo così per poco meno di dieci chilometri, sembra di essere in un mondo antico.
Ma anche oggi ci aspetta una sorpresa e la strada si fa prima ondulata, poi diventa ghiaiata e si impenna.

 
Devo scegliere se proseguire puntando a chiudere l'anello verso Polenta più avanti, arrivando a Tessello  sul crinale, "un tratto pianeggiante" mi spiega un contadino, oppure affrontando una salita più secca e immediata, sempre verso Tessello.
Scegliamo la prima  ipotesi. Ovviamente sbagliata. Raggiungiamo a fatica il crinale, Cavallo soffre, scendo, si fa spingere senza vergogna. Arrivati sul crinale  scopriamo che la strada "pianeggiante"  è chiusa per lavori! 


Non ci resta che rientrare, ci consoliamo ammirando il castello di Teodorano, ormai vicino in linea d'aria.  Rifacciamo la stessa strada, ma in discesa, dicendoci che per concludere l'opera dovremmo tornare una terza volta!

Torneremo, oggi 20 km sono sufficienti, e alla Fratta ci aspettano i crescioni!



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