Settembre è un bel mese per correre sugli argini: il sole non brucia e la vegetazione ai bordi della strada è rigogliosa. Se poi capita di trovarli nuovi di asfalto, il piacere è doppio.
Così è andata oggi, nella prima uscita impegnativa in sella di Cavallo blu dopo un po' di tempo. Niente salite, ma chilometri da macinare, per risvegliargli la voglia di correre e riscaldare le zampe; andiamo a Forlì, sul Ronco. Torneremo dalla parte del Montone. Niente di nuovo, strade già percorse più volte.
Poco da raccontare quindi fino a Forlì. Ma il piacere della corsa stimola la curiosità, e l'attenzione corre su particolari che in genere sfuggono, come dettagli dell'architettura fascista forlivese.
Forlì oggi è viva e accogliente nella sua normalità, fatta di anziani che chiacchierano e donne con bimbi, molte di colore, che fanno acquisti. Ti prende la voglia di percorrerla e fotografarla. Ma dobbiamo rientrare, perché si fa lunga, e così andiamo verso casa e verso l'incontro più gradevole della giornata.
Lo facciamo sulla via del ritorno, prima di Filetto. Si tratta del campanile della chiesa di san Lorenzo. E' facile farselo sfuggire, percorrendo la strada, perché il complesso resta arretrato, e addossato ad una macchia di alberi, ed è solo grazie alla stanchezza di Cavallo (ormai vinto dal sole ora impietoso) e a due cartelli maldisposti che ci siamo fermati proprio lì. Gustandoci la vista e la pace avvolgente della campagna silenziosa.
Usciti da Forlì dalla parte della solita grande rotonda che lambisce il sottopasso ferroviario, in pendenza, giunti a Barisano nei pressi del mulino, abbiamo preso la via del Canale, lasciandola alla prima curva per una via più stretta a sinistra, via Roncogrosso. Proseguendo per la via Mainarda si raggiunge la provinciale che attraversa Filetto, evitando l'abitato e le tortuosità di S. Pietro in Trento.
Filetto è a poche centinaia di metri dal fiume, ed è proprio l'argine del Montone che ci fa compagnia fino a Ravenna.
Ancora canneti alti, ancora strada di buon asfalto percorsa in silenzio: Cavallo non ha più parole nonostante lo disseti spesso!
Arriviamo che è quasi l'una, dopo 67 chilometri, gli ultimi a velocità ridotta.
Ma abbiamo rotto il ghiaccio, la campagna d'autunno può iniziare. E noi, nonostante la copiosa sudata e qualche crampo serale, ci saremo!
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