domenica 19 agosto 2018

sul fiume Conca, dalla foce a Morciano


18 agosto. 
Porto Verde, fra Misano e Cattolica, una sorta di villaggio della Costa Smeralda trasferito sul mare Adriatico. Questo è il punto di partenza della escursione di oggi. In programma c'è la risalita lungo gli argini del fiume Conca fino a Morciano.
La nostra pattuglia è più numerosa del solito, siamo in quattro più rispettivi cavalli meccanici. Ci guida Gianluca, un amico che conosce bene questi luoghi ai limiti della Romagna per averli già percorsi in lungo e in largo, e a cui ci affidiamo sia per la gita che per il dopo-gita. 



Superate le difficoltà di parcheggio, siamo in agosto, in pochi minuti siamo sulla pista che si snoda fra la vegetazione, passando sotto diversi ponti.
Il fondo è buono, asciutto, argilloso, un poco polveroso. Siamo praticamente in piano ma a quest'ora, sono quasi le sei, fa ancora caldo. Cavallo Blu, un poco intimidito dalla compagnia che teme forte, mi mantiene alla retroguardia del gruppo.


Il percorso è ben segnalato, anche attrezzato con panchine. Lo seguiamo intuendo alla nostra sinistra il corso del torrente, acqua per ora  non se ne vede, ma ci aspettiamo di incontrarla più avanti, dopo lo sbarramento.

 Così è, compare lo specchio del lago, che costeggiamo. Non un gran lago, ma una vista comunque gradevole.

A sinistra il lago, a destra i campi coltivati, fra i quali spiccano i vigneti carichi di uva matura.

 
13 chilometri passano in fretta, ... e siamo al ponte di Morciano, su cui saliamo per attraversare il Conca e da cui si può finalmente osservare il fiume.


Breve sosta per visitare, come sempre, la piazza del paese ed immortalarne le sembianze.
Bella la facciata del Municipio, e curiosa la scritta datata anno XIX dell'era fascista, che ancora spicca su quella che a suo tempo immagino fosse la casa del fascio: "NON CI SAREBBE LA MARCIA SU MOSCA, MARCIA CHE SARA' INEVITABILMENTE VITTORIOSA, SE VENTI ANNI PRIMA NON CI FOSSE STATA LA MARCIA SU ROMA".
Toni sicuri e aggressivi per annunciare una inevitabile ... sconfitta!
Meditate gente, meditate!



Prendiamo la via del ritorno sulla sponda destra del fiume. Ora è più fresco e procediamo in leggera discesa, o forse i nostri compagni di viaggio sentono la fame, fatto sta che l'andatura si è fatta più spedita. Cavallo blu chiude sempre in coda, ma senza affanno. 


Incontriamo aree più attrezzate che all'andata, parchi, un campo da golf, qualche canneto, il lago di nuovo, la diga e gli impianti relativi. Infine, riattraversato l'ultimo ponte ( sempre sotto), la foce, preannunciata dal luccichio del mare.


Foto ricordo dei nostri "cavalli" impolverati sulla spiaggia, scambio di commenti compiaciuti per questi 26 chilometri di percorso veramente godibile; breve visita a Porto Verde, e poi via, tutti in auto su per la collina di Gabicce alla conquista della meritata cena. Confidando che anche nella scelta del ristorante la nostra guida non ci deluda!



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