domenica 31 marzo 2019

Oggi risaliamo il Savio, dall'Adriatica a Cesena




 Un vecchio progetto che riprendiamo: completare la conoscenza del Savio (fiume), esplorandone il tratto che dal ponte sull'Adriatica, a Savio (paese), arriva a Cesena, percorrendo sempre le vie che si sviluppano sul lato destro del fiume. Si tratta dell'itinerario di una ben tracciata ciclabile, in gran parte sull'argine che, per comodità di parcheggio, imbocchiamo un paio di chilometri fuori da Savio (paese) lungo la strada che porta a Castiglione di Cervia. 




Siamo nei pressi del "bosco del Duca di Attemps", una macchia verde  protetta in cui resistono piante antiche; ne apprendiamo oggi l'esistenza, non mancheremo di visitarlo in futuro, oggi ci interessa il fiume che raggiungiamo su una breve rampa.

Mentre il tratto precedente, da Savio a qui, era solo un sentiero, ora la pista è attrezzata, con un fondo adatto ad ogni tipo di bici.
                     
 

Di tanto in tanto incontriamo piazzole per la sosta e interessanti cartelli informativi. Poche case, campagna silenziosa. Presto, dall'altro lato del fiume, scorgiamo le sagome degli edifici antichi di Castiglione di Ravenna, raggiungibili attraversando i due ponti, carrabile e ciclopedonale, sul fiume.


Noi però abbiamo in mente Cesena, e proseguiamo. Qualche chilometro con la sola compagnia del fiume e siamo a Cannuzzo e alla sua chiesa, che vediamo di spalle. 

                                           

Nella golena del fiume, che qui si fà ampia, è stato creato un parco fluviale. A quest'ora è deserto. 
Lo attraversiamo.

E' una piccola oasi verde che finisce presto, stretta fra lo sbarramento di un  impianto di produzione di energia e la provinciale, trafficata, che attraversiamo e seguiamo, svoltando a sinistra. Pochi metri.  e ritroviamo  la ciclabile.
Di qui in avanti il percorso ci è noto: si alternano tratti sull'argine e tratti su strade "promiscue", spesso asfaltate; ma di auto non ne incontriamo. Altre macchine, nei campi, sì!




La ricca campagna cesenate si sta risvegliando e nei campi si lavora.


Il percorso è vario e gradevole. Ci avviciniamo a Cesena, passiamo sotto strade e ferrovie senza subirne il traffico e senza mai abbandonare il Savio. Entriamo nel tratto finale della nostra escursione, ci troviamo ora in un tratto molto frequentato da persone che camminano. Siamo in città, c'è qualche deviazione, perché nel fiume ci sono lavori. Ma le piste ciclabili non mancano: peccato che di tanto in tanto trovano semafori con tempi biblici per chi, come noi, le frequenta!
Ma ecco in lontananza la sagoma del Ponte Vecchio, siamo arrivati, dopo poco più di 20 km percorsi piacevolmente in compagnia del Savio. Fra tutti i percorsi fluviali che abbiamo provato in Romagna, questo è probabilmente il più bello. 
Prima di rientrare ci concediamo una visita nel centro di Cesena, dove celebriamo i due riti della foto a Cavallo blù davanti al municipio e di un buon caffè per me. 


Cavallo vorrebbe altre foto davanti ai portoni di Chiese e palazzi! Ma i posti sono tutti occupati e occorre accontentarsi.
Si riparte, ancora sul fiume amico, ma ora più spediti, rivedendo  in senso inverso tutto ciò che avevamo ammirato all'andata.


Ci aspetta il Bosco del Duca

Ma chi era questo Duca e com'è il suo bosco? 

Lo scopriremo una prossima volta, oggi Cavallo Blù è soddisfatto e appagato dei 47 km percorsi.



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