giovedì 5 ottobre 2017

PEDALANDO SUL SENIO, FIUME DI GUERRA CHE LAMBISCE ANTICHE FORTEZZE

Fra i fiumi ravennati il Senio è quello che mi è meno famigliare, nonostante l'abbia attraversato innumerevoli volte in auto dalle parti di Alfonsine e l'abbia spesso sentito ricordare per le vicende della guerra. Ma la conoscenza diretta è un'altra cosa, e io e Cavallo lo stiamo scoprendo solo negli ultimi tempi. 
Un paio di mesi fa ne abbiamo esplorato un primo tratto, quello che ha a che fare con Cotignola e Lugo, due importanti centri ravennati che si trovano a ridosso del lato sinistro del fiume. Oggi, dopo aver studiato un po, ci spingiamo più in là, verso l'imolese, visitando Solarolo e Bagnara, partendo da Granarolo Faentino in cui lasciamo l'auto. Il giro non è lunghissimo, circa 33 chilometri, ma è più lento del solito perché scorre su strade che non conosciamo e spesso occorre riorientarsi.




Incrociamo subito il fiume, e subito ci accorgiamo che i suoi argini sono impraticabili anche se densi di storia: un unico muro di vegetazione. 
Il primo ponte che incontriamo è in corrispondenza della "Chiusaccia", una antica opera idraulica che serviva a portare acqua a Cotignola. Proseguiamo paralleli all'argine, in direzione sud, in una campagna tutta coltivata a frutteto e vigna, con l'uva  ancora da vendemmiare. 




C'è pace lungo l'argine, ma poi si arriva sulla provinciale molto trafficata che ci conduce a Solarolo e alle sue mura. Un piccolo centro duramente provato dal passaggio della linea del fronte.




Ma che conserva orgogliosamente traccia di un più importante passato.



E da Solarolo non c'è molta strada da percorrere, sempre in campagna, per giungere a Bagnara che a sua volta è caratterizzata da una bellissima rocca. 




Chiudiamo l'anello passando da Barbiano, ancora campagna e, di tanto in tanto, belle pievi.





E  in un attimo eccoci di nuovo al ponte della Chiusaccia.

Giornata interessante, alla riscoperta di traccie del passato! Però il fiume, dice Cavallo, l'abbiamo incontrato poco!  Vedremo in futuro se i tratti a monte o a valle di questo sono più ospitali. .

Ma per riscoprire il passato è meglio documentarsi un po'! E allora ecco qualche informazione. Oltre alla riproposizione della precedente escursione a Cotignola e Lugo.

Il fiume Senio nasce  presso il monte Carzolano, in provincia di Firenze

Dopo pochi km entra in provincia di Ravenna, sbocca in pianura nei pressi di Castel Bolognese e confluisce nel fiume Reno, 6 km a nord-est di Alfonsine, fra Madonna del Bosco e Sant'Alberto. Attraversa i comuni di Palazzuolo sul Senio, Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese, Solarolo, LugoCotignola, Bagnacavallo, Fusignano e Alfonsine.

C'è chi sta pensando ad un percorso ciclabile del Senio, e chi, collegandolo al Lamone, propone un interessante progetto di percorsi legati alla memoria della linea Gotica, che tante traccie indelebili ha lasciato da queste parti.





26 giugno, Cotignola, Lugo

Oggi nuvole, e allora programma ambizioso! 
5 comuni attraversati, incontro con 3 fiumi: Montone, Lamone, Senio. 



Un percorso tranquillo, in parte sugli argini, attraverso una campagna ricca, incontrando anche una ferrovia dalle caratteristiche antiche.




Due le città visitate, con sosta nelle loro piazze. 

Cotignola. Un centro quasi interamente costituito da edifici moderni, abbastanza anonimi: sullo sfondo della piazza una bella chiesa affacciata su un monumento a ricordo della guerra, che è passata anche di qui, e ha lasciato il segno!




Proseguiamo e arriviamo a Lugo, città di Baracca, con il  suo Pavaglione e la sua rocca. Sosta rigenerante in un frequentato bar all'interno del Pavaglione.




Fra una meta e l'altra ci siamo concessi una breve visita a ciò che resta di Rescoop, cooperativa di costruzioni, divenuta successivamente Iter, che riporta ad un passato importante ma oggi finito, un passato costruito più sulle ambizioni che sulle risorse. 

Cavallo si accorge del mio interesse, mi chiede dettagli, perché è curioso. Ma non sono in vena di confidenze sul mio passato professionale.

Ritorno col sole che si allea col vento contrario per farci scontare uno ad uno i 66 km percorsi.
Meglio così, il sudore serve a smaltire le tossine dei ricordi e della lunga serata di risultati elettorali. Lui vorrebbe discutere, è di idee più radicali delle mie, ma mi trattengo e mi limito ad un lapidario:  "meglio soli, meglio soli!"


Ma temo non abbia capito!

E comunque questi problemi scompaiono se confrontati con ciò che successe lungo questi argini inospitali  durante la guerra.



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