Dallo spazio si vede una cappa di smog sulla pianura Padana e a Milano in queste ore suggeriscono di non aprire porte e finestre. Qui da noi va meglio, ma il cielo è basso, grigio e non invoglia. Ma vogliamo muoverci alla ricerca di un raggio di sole, ci trasferiamo quindi in auto a Cesena, base per una escursione forzatamente breve vista l'ora che si è fatta, in collina.
Cielo grigio anche qui, ma pazienza, usciamo dal parcheggio dello stadio, inizialmente andiamo ad est ma presto imbocchiamo la via delle colline.
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Questa che attraversiamo più che una campagna è un giardino, coltivato a frutteti, vite e ulivo. Quelle che incontriamo non sono case coloniche, ma ville e fattorie invitanti, spesso organizzate per ospitare e offrire i propri prodotti. E una pieve romanica dalla facciata recente, san Tommaso.
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Intanto il sole continua a combattere la propria inutile battaglia per emergere dalle nubi. Siamo comunque appagati dai colori di ottobre e, concentrati sul paesaggio, non ci accorgiamo che la strada sale, sale! O meglio, io non me ne accorgo, Cavallo inizia a lamentarsi e a chiedersi il perché di queste salite, quando si potevano aggirare le colline! Inutile scherzare dicendo che non ci sono più i cavalli di una volta, quando queste strade le hanno costruite, peggioro la situazione e stuzzico il suo orgoglio: " non sono le gambe, che vanno su bene, è il fiato, e la colpa è dello smog!"
In ogni caso andiamo su, anche perché ci fermiamo di tanto in tanto a osservare e fare foto. Passiamo Saiano e arriviamo alle porte di Sorrivoli, un posto che da solo merita la fatica dei 400 metri di dislivello in salita affrontati oggi!
Purtroppo è in corso un funerale, molto partecipato, e non possiamo entrare nella parte alta del borgo; ci accontentiamo della solita foto (una profanazione della bella vista, anche senza sole) prima di scendere.
Cambiamo strada, e ci troviamo su una discesa ripidissima, che percorriamo con prudenza, voltandoci di tanto in tanto per ammirare il profilo delle mura e la torre del paese che ora si vede bene.
Ora Cavallo non si lamenta più, siamo nel fondo valle del torrente Rubicone (imparo che ce n'è più di uno, quello che incrociamo noi è anche chiamato Pisciatello o Urgon), una terra fertile e ricca di colori autunnali. Puntiamo a Calisese.
Una terra ricca di nuove mete interessanti e stimolanti! Torneremo.
Ma trenta kilometri sono sufficienti, rientriamo. D'altra parte, anche il sole ha rinunciato, per oggi, alla sua battaglia!
Bravo Trebbi farò uso di questi tuo racconti .. Posso? citando sempre fonte e autore un bel racconto della nostra Romagna
RispondiEliminaCerto che sì!
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