24 luglio. Percorrere l
'anello di Prato Piazza è un sogno che da anni coltiviamo senza osare tentare di realizzarlo. Per la prima volta, la scorsa estate, abbiamo azzardato la sola salita su strada asfaltata dalla parte di Ponticello e, grazie allo sforzo più faticoso di tutta la stagione, ce l'abbiamo fatta. Un successo dovuto, più che alle gambe e ai polmoni di Cavallo Blu, alla sua testardaggine e alla assistenza morale di Franca, che in sella alla sua nuova e-bike ci ha seguito passo per passo e incoraggiato.
Ma percorrere l'intero anello partendo da Dobbiaco, attraverso Carbonin, per rientrare da Ponticello e Villabassa, è un'altra cosa; non tanto per la distanza da percorrere, quanto per la salita su sterrato. Per questa ragione non era nei nostri programmi e la vacanza stava terminando senza tentarla.
Per un caso fortuito, però, la nostra presenza in val Pusteria si è potuta prolungare di un giorno. Una occasione da cogliere al volo confidando nella buona sorte!
Eccoci quindi a correre entusiasti verso Carbonin. Sei km percorsi, quando uno strano rumore si fa strada fra gli ingranaggi della bici di Franca, e non si placa nonostante i nostri maldestri interventi.
Non ci resta che rientrare, occasione persa.
Fortunatamente alle porte di Dobbiaco troviamo l'assistenza meccanica insperata e in poco più di un ora possiamo ripartire. Ormai è tardi però per affrontare l'intero programma, ci accontentiamo di tentare l'ascesa da Carbonin, ripercorrendo in auto fino al cimitero militare il tratto già fatto: se riusciremo nell'impresa potremo sempre sostenere che l'anello è stato percorso, anche se in ... un anno!
Eccoci quindi alla fontana sulla statale che segna l'inizio dei sei km di percorso difficile. Riempiamo le borracce ripensando al nostro arrivo in cima, l'anno scorso, fra le mucche.