venerdì 17 agosto 2018

Da Riolo Terme a Monte Mauro su per la ciclovia dei gessi


16 agosto, Riolo Terme, partiamo di qui per una esplorazione nel 
Ci sono tutti gli ingredienti necessari per una bella escursione. Una meta di cui sentiamo parlare da tempo, l'eremo di Monte Mauro; una luminosa giornata di sole; il tempo a disposizione per raggiungere Riolo in auto senza affanni e una discreta famigliarità con le salite. 

Quindi cominciamo, lasciamo Riolo e la sua Rocca e prendiamo la strada di Brisighella. 




Ci immergiamo in una campagna fertile e ordinata, ricca di viti e grappoli d'uva quasi maturi. Sulla strada incontriamo solo ciclisti. Il fondo asfaltato è ottimo.


Si può andare comodi, chiacchierando e ammirando il paesaggio, indifferenti alla salita quasi impercettibile. Ma non dura troppo.
Un cartello ci indica che dobbiamo lasciare la provinciale e iniziare a salire verso Monte Mauro: si annunciano quattro chilometri di salita con pendenza al 7%. Anche il fondo ora è diverso, ancora asfaltato ma sempre più degradato.


Ma la vista è l'immagine superba di una campagna opulenta. Merita la fatica, che però nell'ultimo tratto è tanta. E il gesso compare e ci accompagna coi suoi luccichii nella salita.
Fortunatamente abbiamo l'alibi delle foto da scattare e ci concediamo brevi pause.


Raggiungiamo la nostra meta: siamo saliti di quasi 400 metri rispetto a Riolo, anche oggi non si è scherzato.



Troviamo una piccola chiesa, chiusa. E una grande campana che ricorda le vittime della guerra. Ci sono tracce di attività, il posto è frequentato, ma oggi non c'è nessuno.



Breve sosta, altre foto, e risaliamo in sella.
Anche oggi incontriamo qualche difficoltà a sceglier il percorso giusto, ma  le discussioni che ne derivano sono ormai ordinaria amministrazione e non preoccupano. Proseguiamo scegliendo la strada che sembra più agevole.



Scelta giusta, verifichiamo poi, ma che ci preclude una più completa immersione nell'ambiente della vena del gesso, caratterizzato da sentieri arditi che scorrono sui crinali dei calanchi: sarà per la prossima volta.
Anche questo tratto di percorso però, sulla via del ritorno, merita il viaggio.
Ora il fondo è peggiorato, si va sulla ghiaia, ma in discesa tutti i santi aiutano.


Scendiamo veloci e presto ci troviamo a percorrere una stretta e verde valle che in pochi chilometri ci fa tranquillamente raggiungere la provinciale che da Riolo porta a Casola. 
Ancora un breve tratto di ciclabile e siamo di nuovo a salutare la bella Rocca sforzesca, anche oggi soddisfatti delle nostre piccole grandi fatiche e delle nostre nuove scoperte di un territorio che non finiamo mai di ammirare!  


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