lunedì 18 settembre 2017

CHE BELLO IL DELTA DEL PO!



22 agosto 2017.



60 km da Volano a Goro, a Mesola e di nuovo a Volano, su un percorso vario.

Un percorso di grande pregio ambientale e storico, lontano dal traffico!
Sono soddisfatto di una giornata faticosa ma gratificante, in cui la mia squadra di escursionisti, due umani e due no, ha dimostrato di essere ormai molto affidabile: sono servite le esperienze condivise in questa lunga estate; ormai allungare il percorso di qualche km per evitare il contatto con la Romea ci fa sorridere!


Sono anche contento di aver scoperto, partecipando casualmente ad una iniziativa, che la nostra regione sta facendo un ottimo lavoro sui cammini storico-religiosi, pedonali e ciclabili. 14 itinerari allo stato attuale.

E poi di aver immediatamente, oggi, provato a saggiarne uno, verificando che i ferraresi sono avanti, sia in termini di segnaletica che di cartografia. 

Un bell'esempio che spero verrà presto imitato anche da noi ravennati. 

Ecco qui alcuni strumenti informativi: un cartello di indicazione stradale (frequentissime sul Po), una mappa fissa nel comune di Goro, e un cartoncino in distribuzione con mappa ad uso dei ciclisti.







Ma sono anche soddisfatto di questo percorso, contento di vivere in un territorio bellissimo, che non si finisce mai di scoprire! 
E di gustare: anche per sedersi a tavola, lungo questo percorso ( e non solo per chi ama il pesce), c'è solo l'imbarazzo della scelta!


Ma ecco qualche dettaglio del percorso. 

Parcheggio nei pressi del ristorante Canneviè, poco prima di Volano; per chi proviene da Ravenna sulla Romea si svolta a destra dopo il ponte sul Podi Volano. 


Un primo tratto lo percorriamo sull'argine fino al paese, ma siamo arrivati troppo lunghi, quindi torniamo indietro e seguiamo le indicazioni, lasciando presto la strada asfaltata.



Entriamo nel bosco della Mesola, un percorso obbligato, un corridoio con alte reti a destra e sinistra. Cancelli che vengono chiusi di notte agli ingressi. Alcuni brevi tratti sabbiosi costringono a scendere di sella, ma dura poco.

E poi, a destra, il mare e le barche di Goro.



Saliamo sulle banchine dei pescatori, attraversiamo rapidamente il paese deserto, sono le due, e saliamo sull'argine del Po. Rinunciamo a percorrerlo verso la foce e Gorino, sarà per un'altra volta. Puntiamo invece verso Mesola.



Il fiume maestoso alla nostra destra, la campagna a sinistra. Così per un lungo tratto, finché dopo una curva molto ampia ecco apparire il castello della Mesola.


 Scendiamo in paese, ci sottoponiamo al rito della foto  a Cavallo blu.


E ci gustiamo gli spazi attorno al castello: ricordavo Mesola, ma non così ben tenuta. Una piacevolissima sorpresa.
Breve ristoro, e via per rientrare a Canneviè.
Cambiamo strada, lasciamo il Po, e  ... ci sarebbe altro da documentare, ma il telefono si scarica, e con lui la possibilità di scattare foto!
Rimedio in parte, rubando una immagine al web!




Un particolare di  questo tratto di percorso, gradevole e ben segnalato, in una campagna non povera, ricca di corsi d'acqua e canali di irrigazione.

Per chi intendesse seguire le nostre traccie, un unico avvertimento: non infilatevi nella pineta dei bunker a ridosso di Mesola, con l'illusione di trovare una scorciatoia al percorso suggerito. Noi ci abbiamo provato ... tempo perso!

Oggi ci siamo veramente "goduti" questa terra che vive sull'acqua, e sulla via di casa l'abbiamo voluta celebrare con un menù frugale, ma adeguato alla giornata: risotto e anguilla!







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