lunedì 15 ottobre 2018

Al guado sul Bidente ... questa ci mancava!



Quella che doveva essere una passeggiata tranquilla e veloce, si è rivelata una bella escursione. D'altra parte se a proportela è Gianluca qualche sorpresa, e qualche fatica, te la devi aspettare e puntualmente arriva. Parcheggio alle 15,15 a Forlimpopoli, presso il chiosco di Piadina della strada per  Bertinoro: è sabato, abbiamo due ore di tempo, poche ma ce le faremo bastare. Si punta a Bertinoro, si procede in salita, ma prima che inizi quella dura svoltiamo a destra lungo i campi e ci ritroviamo su una carraia parallela alla strada di prima. Salita dolce, c'è un poco di foschia, ma la vista di Bertinoro a sinistra è comunque appagante.

martedì 9 ottobre 2018

Il Museo Ca' Sgurì a Savarna: merita l'escursione


Le strade che da Ravenna portano verso il Reno e le valli di Comacchio non offrono particolari emozioni, sopratutto in autunno quando la campagna, piatta, ha dato i suoi frutti e si presenta come uno sterminato campo arato. Anche i corsi d'acqua, il Lamone e i tanti canali che si attraversano o costeggiano, si presentano come frutto dei una ingegneria razionale più che della natura. Ma in giornate come questa, più brevi e fresche, ma anche più votate alla pigrizia, può essere bello percorrere anche queste strade, evitando i tratti più compromessi dal traffico, cercando pigramente di crearsi una meta strada facendo. 

mercoledì 26 settembre 2018

Cesena Sorrivoli, su strade inondate di luce e aria

30 chilometri su strade inondate di aria e di luce, prima in città, poi sui colli dietro Cesena.
Partenza dal Ponte Vecchio, nei cui pressi parcheggiamo. 
Direzione centro città dove, in piazza, visitiamo lo IAT. Mi riceve una gentile signorina che, capito che io e Cavallo Blu facciamo sul serio, ci fornisce documentazione preziosa per chi va in bici e che consideravo esaurita! Un bel regalo.


Un grande grazie alla ragazza (di cui non conosco il nome) e a  #cesenaturismo! E in omaggio questa foto di una Cesena molto bella che, ancora, conosco poco.



sabato 15 settembre 2018

Argini a settembre

Settembre è un bel mese per correre sugli argini: il sole non brucia e la vegetazione ai bordi della strada è rigogliosa. Se poi capita di trovarli nuovi di asfalto, il piacere è doppio.
Così è andata oggi, nella prima uscita impegnativa in sella di Cavallo blu dopo un po' di tempo. Niente salite, ma chilometri da macinare, per risvegliargli la voglia di correre e riscaldare le zampe; andiamo a Forlì, sul Ronco. Torneremo dalla parte del Montone. Niente di nuovo, strade già percorse più volte.


Poco da raccontare quindi fino a Forlì. Ma il piacere della corsa stimola la curiosità, e l'attenzione corre su particolari che in genere sfuggono, come dettagli dell'architettura fascista forlivese.

                    

domenica 19 agosto 2018

sul fiume Conca, dalla foce a Morciano


18 agosto. 
Porto Verde, fra Misano e Cattolica, una sorta di villaggio della Costa Smeralda trasferito sul mare Adriatico. Questo è il punto di partenza della escursione di oggi. In programma c'è la risalita lungo gli argini del fiume Conca fino a Morciano.
La nostra pattuglia è più numerosa del solito, siamo in quattro più rispettivi cavalli meccanici. Ci guida Gianluca, un amico che conosce bene questi luoghi ai limiti della Romagna per averli già percorsi in lungo e in largo, e a cui ci affidiamo sia per la gita che per il dopo-gita. 



venerdì 17 agosto 2018

Da Riolo Terme a Monte Mauro su per la ciclovia dei gessi


16 agosto, Riolo Terme, partiamo di qui per una esplorazione nel 
Ci sono tutti gli ingredienti necessari per una bella escursione. Una meta di cui sentiamo parlare da tempo, l'eremo di Monte Mauro; una luminosa giornata di sole; il tempo a disposizione per raggiungere Riolo in auto senza affanni e una discreta famigliarità con le salite. 

Quindi cominciamo, lasciamo Riolo e la sua Rocca e prendiamo la strada di Brisighella. 




mercoledì 15 agosto 2018

In giro attorno al Fumaiolo


Oggi ci siamo posti un obiettivo ambizioso: girare attorno al monte Fumaiolo, partendo dalle Balze e visitando l'eremo di Sant'Alberico. La giornata è limpida e fresca, partiamo da una altitudine di circa 1100 metri, e l'aria frizzante invita a muoverci. Seguiamo le indicazioni di una guida per mtb già collaudata,  che però non sempre, in passato, si è rivelata adatta alle forze di Cavallo Blù. 
Ma siamo ottimisti, e imbocchiamo il primo tratto di percorso a fianco della colonia posta all'inizio dell'abitato.
La vetta del Fumaiolo è alla nostra destra, il fondo non è asfaltato, ma poco importa: siamo ottimisti. 



martedì 14 agosto 2018

Santa Sofia - Cà di Veroli - Santa Sofia, passando da Poggio alla Lastra

Da Santa Sofia a Cà di Veroli sono circa 12 chilometri, non tanti. Ma per percorrerli bisogna salire 423 metri, addolciti da 201 metri in discesa, che si trasformano in ulteriore salita quando si torna. Come noi oggi: 624 metri di salita in 24 chilometri, non male per la prima uscita dopo 10 giorni di pigro riposo per Cavallo Blù. 

E' un bel percorso, in gran parte su strada asfaltata, gradevole anche in una domenica di agosto in cui tante auto hanno preso d'assalto questi luoghi. C'è qualche strappetto, sopratutto lungo i due chilometri di statale che si percorre da Santa Sofia fino al bivio per Poggio alla Lastra. Comunque Cavallo non si è lamentato.
Santa Sofia oggi si prepara a ricevere i Buskers, ma la festa inizierà più tardi e noi parcheggiamo agevolmente vicino alla piazza, prendendo la strada per il Carnaio; dopo circa due chilometri svoltiamo a destra  e subito il percorso diviene gradevole, immerso nella natura. 

 

sabato 4 agosto 2018

Prato Piazza in bici, non è per tutti, o forse sì!


24 luglio. Percorrere l'anello di Prato Piazza è un sogno che da anni coltiviamo senza osare tentare di realizzarlo. Per la prima volta, la scorsa estate, abbiamo azzardato la sola salita su strada asfaltata dalla parte di Ponticello e, grazie allo sforzo più faticoso di tutta la stagione, ce l'abbiamo fatta. Un successo dovuto, più che alle gambe e ai polmoni di Cavallo Blu, alla sua testardaggine e alla assistenza morale di Franca, che in sella alla sua nuova e-bike ci ha seguito passo per passo e incoraggiato.
Ma percorrere l'intero anello partendo da Dobbiaco, attraverso Carbonin, per rientrare da Ponticello e Villabassa, è un'altra cosa; non tanto per la distanza da percorrere, quanto per la salita su sterrato. Per questa ragione non era nei nostri programmi e la vacanza stava terminando senza tentarla.
Per un caso fortuito, però, la nostra presenza in val Pusteria  si è potuta prolungare di un giorno. Una occasione da cogliere al volo confidando nella buona sorte!

Eccoci quindi a correre entusiasti verso Carbonin. Sei km percorsi, quando uno strano rumore si fa strada fra gli ingranaggi della bici di Franca, e non si placa nonostante i nostri maldestri interventi.
Non ci resta che rientrare, occasione persa.
Fortunatamente alle porte di Dobbiaco troviamo l'assistenza meccanica insperata e in poco più di un ora possiamo ripartire. Ormai è tardi però per affrontare l'intero programma, ci accontentiamo di tentare l'ascesa da Carbonin, ripercorrendo in auto fino al cimitero militare il tratto già fatto: se riusciremo nell'impresa potremo sempre sostenere che l'anello è stato percorso, anche se in ... un anno!
Eccoci quindi alla fontana sulla statale che segna l'inizio dei sei km di percorso difficile. Riempiamo le borracce ripensando al nostro arrivo in cima, l'anno scorso, fra le mucche.

giovedì 2 agosto 2018

Da Brunico a Cadipietra, in val Aurina, la più settentrionale valle italiana.

23 luglio. La Valle Aurina non finisce quì, a Cadipietra, ma per noi oggi sì. 
Siamo a 1054 mt di altitudine, poco più di 200 metri più in alto rispetto gli 838 di Brunico da cui siamo partiti una trentina di kilometri fa. Una salita moderata, tutta su pista ciclabile tranquilla, salvo l'ultimo tratto in cui il percorso si è trasformato in un sentiero. 
Da qui in su, e varrebbe la pena andarci perchè c'è tanto da vedere, non c'è più pista ciclabile: Cavallo vorrebbe proseguire ugualmente, ma dobbiamo fare i conti con le riserve di energia dei nostri compagni di viaggio, quindi ci fermiamo qui. 
E' stata una giornata diversa dal solito, ci siamo mantenuti su altimetrie contenute, e la prima parte del percorso, fino a Campo Tures, si è snodata fra distese di granturco  anziché fra le solite pinete. 

martedì 31 luglio 2018

A pieno ritmo in salita sui prati verdi di Sesto

22 luglio. Da Dobbiaco Stazione (mt 1212) al rifugio Fondovalle, in val Fiscalina (mt 1548) sono poco meno di 20 km. di pista ciclabile. Un  percorso molto vario, ma comunque adatto alle gambe di Cavallo. Il primo tratto, fino a san Candido,  scorre sulla ciclabile, asfaltata, che scende dolcemente in Austria. A san Candido si svolta verso Sesto, seguendo la pista sterrata che core parallela alla statale nel bosco. La salita presenta qualche  strappetto più impegnativo. 

lunedì 30 luglio 2018

Dobbiaco-Cortina-Dobbiaco. 63 km di piacere vero.

19 luglio.

Oggi splende un sole luminoso, è il giorno adatto per rifare la Dobbiaco-Cortina. Questa volta però Cavallo blu accetta di osare più che nelle precedenti occasioni: sarà andata e ritorno, senza ricorrere all'aiuto del pullman! Solito appuntamento per la partenza, parcheggio della stazione di Dobbiaco. Attrezzati con panino  e acqua, imbocchiamo il tracciato della vecchia ferrovia dismessa nel 1962.
Di questo infatti si tratta, ed è per questo motivo che la pendenza lungo tutta la tratta si mantiene su livelli moderati. Una pendenza moderata ma continua che su entrambi i versanti consente di superare un dislivello di circa 300 metri.


domenica 29 luglio 2018

Auronzo-Misurina: una ciclabile ben organizzata ... ma non per tutti!


18 luglio, dopo un giorno di riposo riprendiamo le nostre scorrerie nei pressi della val Pusteria.

La nuova pista ciclabile Auronzo Misurina era diventata un tema fisso nelle nostre discussioni preferiali: un  percorso da aggiungere a quelli già esplorati.
Pur consapevoli che parte del percorso, se fatto in salita, è inadatto alle gambe non più giovani di Cavallo blu l'abbiamo quindi posta fra le priorità estive. L'ipotesi è di caricarci, armi e bagagli, su un pullman per goderci poi tutte discese: contiamo di raccogliere informazioni ad Auronzo prima di iniziare l'escursione.
Peraltro, gli scorci che ci si offrono scendendo in auto da Misurina rafforzano l'opportunità di questo programma.


domenica 24 giugno 2018

Sulle colline fra Castrocaro e Dovadola, terre di santuari e antiche rocche .

L'Eremo di monte Paolo è raggiungibile attraverso una bella strada asfaltata da Dovadola. 7 km di salita continua per superare un dislivello di circa 350 metri. 
Esiste anche un sentiero che consente di salire a piedi, e che qualche tempo fa ho percorso con amici, e il cui gradevole ricordo mi ha spinto a scegliere questa meta per una nuova escursione. Ovviamente provvedendo ad allungare ed arricchire il percorso, per renderlo adatto alla nostra formazione (anche oggi siamo in compagnia!).

Partenza da Terra del Sole verso Castrocaro, e poi su per i campi a destra della statale, raggiungendo il santuario attraverso il "sentiero del Santo", per scendere poi a Dovadola e rientrare attraverso la viabilità ordinaria a Terra del Sole, sulla strada che costeggia il fiume Montone. Un anello di poco più di trenta km.


giovedì 21 giugno 2018

Verso Oriolo dei Fichi

La pieve di Santo Stefano di Corleto si trova sull'omonima via a nord della via Emilia, fra Forlì e Faenza, nel tratto di pianura compresa fra Montone e Lamone in cui la distanza fra i due fiumi si riduce. Un trampolino per scavalcare la via Emilia, ed affrontare le prime salite. Per chi è attrezzato con bici da strada è una località agevolmente raggiungibile  e superabile di slancio. Io però viaggio con un ... cavallo! E allora mi sono avvicinato in auto, parcheggiando a Ponte Vico, sul Montone, località nota perchè ci si trova il ristorante "Luciano".  


Un posto comodo anche in quanto collocato sul percorso del Montone. Da ponte Vico al santuario sono circa 10 km di pianura ricca ma anche calda in questa stagione, percorribile però su strade asfaltate e tranquille e con un riferimento chiaro: le colline. Ed è lì che oggi vogliamo arrivare: ci accontentiamo, vista l'ora, di percorrere meno strada del solito, ma puntiamo ad una meta che abbiamo sentito ricordare tante volte:  Oriolo dei Fichi!

domenica 3 giugno 2018

Sogliano e dintorni

'Sogliano al Rubicone, San Giovanni in Galilea, Ginestreto, Ponte Uso, Sogliano.


Questo l'itinerario di oggi. Non tanti chilometri, 26, percorsi  esplorando le colline Cesenati. Ma, vista l'altimetria, sufficienti per riempire una mattinata di giugno.
Oggi siamo in compagnia. 
Parcheggio e caffè in paese, foto di rito davanti alla fontana di Tonino Guerra, e via!

sabato 12 maggio 2018

Una piadina alla Fratta e poi ... Polenta!


Giorno 1 

Se vi trovate dalle parti della Fratta e amate piadina o crescioni una sosta è d'obbligo al chiosco  nei pressi delle terme. Se poi vi siete portati un costume e desiderate due ore di relax totale le  terme sono a due passi!
Fratta Terme, come la vicina Bertinoro, sono generose di piccoli piaceri che meritano una visita.

Noi però, oggi, abbiamo un obiettivo diverso: misurarci con qualche salita nuova ed esplorare il territorio attorno a Bertinoro.

Un giro non lungo, poco più di trenta km, ma atteso da tempo perché ci consente di misurarci con l'ascesa a Polenta, che spesso abbiamo sentito ricordare da amici ciclisti.
Percorso fatto: San Leonardo, Forlimpopoli, Fratta Terme, Polenta, Colinello, Bertinoro, Forlimpopoli, San Leonardo ( rosso nella mappa).





domenica 6 maggio 2018

Risalendo il Lamone, da Sant'Alberto verso sud

Un itinerario fra presente e passato.



Oggi, temendo il temporale annunciato (e non pervenuto), ci siamo rassegnati a ripercorrere strade note non lontane da casa.  Tragitto: Ravenna, S.Alberto, Savarna, Grattacoppa, Mezzano, Santerno, Piangipane, Ravenna. Totale 51 km..


Quella che si annunciava una escursione noiosa si è trasformata però in qualcosa di più impegnativo. 
Per le gambe di Cavallo, innanzitutto, messe a dura prova dal forte vento. 
Ma anche per la mia curiosità, stimolata dall'aver incontrato, a ridosso di Sant'Alberto, la via "argine sinistro Lamone abbandonato", ben distante dall'attuale corso di quel fiume. 

venerdì 27 aprile 2018

Attorno a Reno e Primaro, tra Molinella e Argenta


Il fiume Reno anticamente non finiva in mare ma scaricava le sue acque nelle paludi e negli acquitrini della pianura contesa da bolognesi e ferraresi, a ridosso del vecchio corso del ramo più meridionale del Po, il Po di Primaro.




Da queste parti, nel medioevo, la vita non era facile: acqua, case di canna, ranocchi e zanzare! Ma sono comunque sorte le prime costruzioni del paese in cui sono nato, Molinella: un mulino e una torre, che ancora esiste.

Il Po però, dopo la rotta di Ficarolo, decise di far scorrere meno acqua nel Primaro e ciò fornì l'idea di creare un utile fiume grazie ad un nuovo "cavo", che venne collegato nei pressi di Argenta al vecchio tratto del Po di Primaro.
Detto fatto, ed ecco, in alcuni secoli, il Reno così come lo conosciamo oggi!
Le paludi sono scomparse quasi completamente, le zanzare sono restate!

Probabilmente l'interesse che nutro per l'esplorazione di argini e valli, il piacere di far scorrere lo sguardo su terre piatte o di respirare nebbia in autunno, deriva dall'avere radici da queste parti. E di essere al mondo grazie all'incontro di persone nate ai due lati di questo fiume.


venerdì 20 aprile 2018

La via Trentola, passando da Barisano, in cerca di Pievi e Mulini




La via Trentola, strada provinciale 71, che collega Forlì con San Pietro in Trento, prende il nome dalla Pieve di San Pietro in Trento che vi si trova.  
Il toponimo in Trento, in Trentula o il precedente Trigintula è dovuto all'ubicazione della chiesa, al trentesimo miglio della centuriazione romana.


Questo percorso rappresenta una bella alternativa, per chi come noi non ama muoversi a motore, alle strade sui fiumi che collegano Ravenna a Forlì. Una variante parziale, leggermente più lunga e tortuosa, ma sicuramente anche più interessante per i luoghi che attraversa. 
Oggi il nostro obiettivo era esplorarlo con attenzione nell'ambito della prima escursione stagionale di una certa importanza: 66 km da Ravenna a Forlì e ritorno.

Percorso: partendo da Ravenna fiume Ronco fino a Coccolia. Poi, attraversato il fiume, via Canale Molino (a sn dopo il mulino Spadoni) fino a Barisano. A seguire, sulla via Trentola, Malmissole e Forlì, cui si approda attraverso la via Monte San Michele, passando sotto la ferrovia.
Al ritorno stesso percorso fino a Barisano, poi San Pietro in Trento, Pilastro, fiume Montone, Ravenna.


martedì 17 aprile 2018

Verso la Villa Romana di Russi


La villa romana di Russi. Anche se si trova a due passi da Ravenna, non c'ero mai stato.


Condizionati da un  cielo grigio che promette pioggia e non alimenta progetti ambiziosi, decidiamo che oggi è il giorno adatto e prendiamo la via del Montone verso Ragone.
Poi punteremo su Russi e, dopo la sosta caffè nella solita pasticceria e la visita agli scavi, percorreremo la via Godo vecchia e rincontreremo l'argine del fiume  a San Marco.
E' un percorso adatto a tutti, 40 km fuori dal traffico. Strade percorse innumerevoli volte, ma che acquistano oggi nuovo interesse.

Attraversiamo una campagna antica, ricca edifici un tempo funzionali ai lavori nei campi, edifici studiati e curati nei dettagli, ben diversi dai fabbricati rurali di oggi ...



mercoledì 10 gennaio 2018

Forlì, alla scoperta di tracce del ventennio


A Cavallo non è piaciuta la foto con la statua, troppo grande:"la solita arroganza di voi umani!". A nulla è servito spiegare che che con la statua non c'entro nulla, perché l'ha fatta mettere uno morto da tempo, e neanche tanto bene. 

Ha messo il muso e non ha più parlato nel ritorno da Forlì a Ravenna. Temo che si sia fatto influenzare da qualche slogan elettorale sulla libertà e l'uguaglianza!
Peccato, ma pazienza, passerà.

La giornata è stata comunque piacevole, un fuori programma primaverile in gennaio e ne abbiamo approfittato per farci 63 chilometri fra le due città, principalmente lungo gli argini del Ronco e del Montone. Percorso noto, ma in inverno è diverso!
E poi ne abbiamo approfittato per un approfondimento inedito alla ricerca di memorie, sopratutto del "ventennio". Ricerca facile, Forlì ne ospita tante, e ben conservate.

Cavallo ovviamente dirà che non è d'accordo su questa ricerca, ma a me certe architetture piacciono, indipendentemente da chi le ha costruite. E poi che c'è di strano se uno che va in giro con un cavallo blu a pedali gradisce aquile incoronate  e giganti di pietra con le ali?

Ecco di seguito qualche immagine.
Notare il "S.P.Q.F."

            

Ma Forlì non è solo ventennio e anche oggi qualche altro dettaglio interessante l'abbiamo trovato. 
Ma ne parleremo la prossima volta.